Madrid, encantadora!
- Set and the City
- Dec 12, 2021
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Tennis e padel in primo piano nella Capitale spagnola, splendente come mai

'Si la vida fuera una ciudad, serìa Madrid'. Lo spot dell'ufficio del turismo madrileno è efficace. Tanto più adesso che la capitale spagnola è stata ripulita e splende come mai aveva fatto di recente. Solo un paio d'anni fa, epoca pre-covid, camminare in pieno centro tra Sol, Plaza Mayor e Opera faceva male al cuore: montagne di spazzatura e rifiuti sparsi qua e là erano il pessimo biglietto da visita del 'salotto buono' cittadino.
Oggi, ancora in piena emergenza pandemia, Madrid ha cambiato aspetto partendo proprio da quelle vie più frequentate e vivaci, finalmente adeguate al valore artistico e storico di uno dei luoghi più belli d'Europa. La svolta in realtà è molto recente, risale al mese di novembre 2021 e riguarda un imponente aumento di budget, di mezzi e di persone deciso dalla nuova amministrazione e dedicato proprio alla pulizia delle strade. L'esito è stato talmente positivo che il 'metodo Madrid' andrebbe studiato ed esportato, magari a Roma, per fare un esempio che in Italia conosciamo bene.

Madrid è una delle capitali d'Europa anche se parliamo di tennis. Uno dei Masters 1000 si gioca qui, per la precisione alla Caja Magica. Ma nel 2019 e nel 2021 si è disputata pure la fase finale della nuova Davis Cup, prima edizione sempre alla Caja Magica, seconda edizione (dopo la cancellazione del 2020 causa Covid) alla Madrid Arena di Casa de Campo. Oltre il tennis, un altro evento importante riguarda il padel, in particolare con il Masters WPT che si gioca ugualmente in quest'ultimo impianto, capace di ospitare complessivamente un massimo di 12 mila persone.
Cominciamo col dire che muoversi a Madrid è molto semplice, grazie a una delle reti metropolitane più sviluppate al mondo, precisamente la terza in Europa e la nona su scala globale: quasi 300 km di binari, 12 linee più un collegamento rapido più tre di metro leggero, oltre 300 stazioni. E la chiusura all'incirca alle 2 di notte (gli ultimi treni partono intorno all'1.30), il che permette di adeguarsi allo stile di vita iberico senza dover ricorrere al taxi, pagando cifre non indifferenti. Difficile che tra una fermata e l'altra si debba camminare più di 10-15 minuti, e a volte si trovano due stazioni nel giro di meno di un chilometro. In centro, poi, va ancora meglio: la metro non la devi nemmeno cercare, è lei che incontra te.
Altro vantaggio da non sottovalutare, quando si viene a Madrid: il clima. Non che sia particolarmente caldo, anzi. Ma è sempre secco, in virtù di un'altitudine che oscilla fra 650 e 800 metri. Dunque a inizio maggio, per il Masters 1000, si sta benissimo perché sboccia una splendida primavera (anche se di sera è meglio mettersi un maglioncino). E in dicembre, anche se fa freschetto, la sensazione è di un freddo sopportabile, niente a che vedere con l'umidità di altre zone vicine alla Capitale, ma situate a valle. Ecco perché, in ogni stagione, venire a Madrid è una buona idea: accompagnare allo sport una visita turistica è decisamente raccomandato.

LA CAJA MAGICA
Entriamo dunque alla Caja Magica. Che, detto in maniera molto onesta, non è bella per niente. Non aspettatevi di sgranare gli occhi per godere di paesaggi stile Foro Italico di Roma o Country Club di Monte-Carlo. Qui, ciò che conta è la funzionalità: si va per vedere tennis, nel modo migliore possibile. La 'Caja' è esattamente quello che promette il nome, cioè una cassa, un complesso cubico di stadi fatti di metallo e pensati per essere pronti in ogni condizione: col sole (e dunque aperti) o con la pioggia (quindi chiusi).
A proposito, a scaldare i cuori dentro a quelle scatole di latta ci sono due colori forti: il rosso della terra battuta e il blu del cielo. Per inciso: il cielo di Madrid meriterebbe un capitolo a parte, perché proprio l'altitudine e il clima gli conferiscono un colore intenso come difficilmente si può vedere in una città d'Europa. Ecco, Madrid meriterebbe una visita anche solo per vedere il cielo. Chiusa parentesi.
Il torneo alla Caja Magica, malgrado la 'caja', merita attenzione per alcuni motivi. Intanto, è un '1000', e come tale vede al via pressoché tutti i migliori del mondo. Poi, la combinazione fra terra (normalmente lenta) e altitudine dà vita a un evento che concede spazio a tutti. Dai terraioli puri agli attaccanti.
Un esempio è l'albo d'oro stesso dell'evento, da quando si gioca sul rosso, cioè dal 2009: ha vinto Rafael Nadal, ma hanno vinto pure Andy Murray e Sascha Zverev. In finale ci è andato Matteo Berrettini, ma pure Dominik Thiem. Un caso a parte è invece quello del 2012, sulla terra blu, dove Roger Federer seppe addomesticare la bizzarra superficie ideata da Ion Tiriac meglio degli altri.
FERMATA METRO: San Fermin (linea gialla, 3)

LA MADRID ARENA
La Madrid Arena è tutt'altra cosa. Intanto, il luogo. Non la zona sud, ma il centro della città: fermata Lago della metro, giusto all'entrata di Casa de Campo, uno dei parchi più grandi d'Europa: due volte il Bois de Boulogne di Parigi, cinque volte Central Park. In questo caso però si tratta di un palazzetto dello sport più tradizionale, con un solo campo (oltre a quello di allenamento, che però non è accessibile) e con poca possibilità di movimento, se comparato con la Caja Magica, che è una sorta di cittadella dello sport.
L'organizzazione della Davis, edizione 2021, ha allestito ristoranti e villaggio nel padiglione a fianco, con passerella riscaldata verso l'arena. Un buon lavoro, nel complesso, che ha avuto il merito di concentrare tutto nel giro di poche decine di metri. Per gli spettatori e per gli addetti ai lavori, un vantaggio non da poco. Restrizioni Covid? Non presenti, almeno a occhio. Nessun controllo particolare, né di tamponi né di green pass, e capienza al cento per cento.

Qui però va aperta una parentesi importante. Se tutte le città vivessero il problema Covid come lo vive Madrid, probabilmente ci saremmo già liberati dell'odioso virus. La percentuale di coloro che indossano la mascherina (correttamente, ossia su naso e bocca) in luoghi chiusi è molto vicina al cento per cento. Ma anche all'aperto, almeno nelle vie del centro, stiamo sul novanta per cento. Una attenzione straordinaria, anche da parte dei giovani, che peraltro non deve sorprendere se pensiamo che durante la prima ondata Madrid fu tra le città più duramente colpite dalla pandemia.
Tornando alla Madrid Arena, oltre alla comodità logistica, c'è anche un altro punto a favore: la visibilità, decisamente ottima da ogni punto dello stadio, anche da quelli collocati più in alto. Alla Caja Magica, anche per i giochi di luce, non sempre si ha la stessa fortuna.
FERMATA METRO: Lago (linea blu, 10)

MADRID TURISTICA – LA LATINA
Per parlare di Madrid sotto il profilo delle attrazioni turistiche ci sarebbe bisogno di un'enciclopedia. Qui i luoghi di interesse artistico e culturale abbondano, al punto che in una settimana non si può pensare di vedere tutto. Anzi, bisogna fare delle scelte, e magari lasciarsi il gusto di tornare ancora e ancora per scoprire sempre qualcosa di nuovo.
Al di là delle attrazioni più conosciute (Museo del Prado, Madrid de los Austrias, Plaza Mayor, Palazzo Reale e compagnia), merita una visita il barrio de La Latina. Una volta era la periferia della città, oggi che la città si è allargata è pieno centro, ma con un suo gusto tutto particolare. Tra mercatini, feste, murales, è un concentrato di colori e uno spaccato di verità nel quale vale la pena addentrarsi, per scoprire una Madrid molto diversa da quella della Gran via e dei suoi imponenti palazzi lussuosi.
Ci si arriva agevolmente camminando da Plaza Mayor, poi è bello perdersi dentro alle viuzze che sono tutte diverse e tutte affascinanti. Anche la gente che si incontra, qui, non è la stessa di quella che frequenta i locali lontani solo un centinaio di metri. Qui i mercati sono mercati nel vero senso della parola, non pensati per i turisti come quello di San Miguel (che comunque, beninteso, merita una visita), ma anzi frequentati dai locali che sanno dove andare a trovare la migliore carne, il miglior pane e il miglior vino tinto.

Lo sguardo, quando si cammina nel quartiere, sta sempre rivolto all'insù, perché sono i murales a catturare l'attenzione. Murales a volte vecchi, a volte scoloriti, a volte quasi tridimensionali. Sempre in grado, tuttavia, di creare un'atmosfera fuori dal tempo e di regalare un'emozione intensa a chi li osserva. Una sorta di museo a cielo aperto che non ha bisogno di orari e di custodi, ma che si presenta nudo di fronte al turista per svelare nel profondo l'anima più vera della capitale di Spagna.

MADRID GOURMET
Se poi c'è bisogno di un ulteriore motivo per venire a Madrid, oltre al tennis, al padel e alle bellezze della città, c'è sempre il cibo. A Madrid si mangia da Dio, come in quasi tutta la Spagna. C'è in particolare un detto, che i locali conoscono bene e che recita più o meno così: “Madrid è il porto più importante di Spagna”.
Il perché è presto spiegato: dal mare, partono i carichi di pesce fresco verso tutto il Paese, ma i primi a partire, per questioni di lontananza dal punto di arrivo, sono proprio quelli con destinazione Madrid. Dunque il pesce pescato per primo ogni giorno finisce sui tavoli dei ristoranti della capitale, dandole quell'impronta marittima che non potrebbe avere in nessun altro modo, essendo lontana centinaia di chilometri dalle coste più vicine.

I prezzi, restando in tema pesce, sono i più disparati. Lasciando stare il Mercato di San Miguel, dove tutto costa un po' troppo ma è molto ben confezionato, ci sono alcuni luoghi low cost e molti altri 'high cost'. Entrambi, in ogni caso, hanno una loro ragione di esistere. Due esempi.
Partiamo dal low cost, e dal famoso bocadillo con calamares: accanto a Plaza Mayor c'è un piccolo locale che fa soltanto panini, da consumare sul posto o da asporto: Cerveceria La Campana. Quello con calamari fritti costa 3 euro e 50, è ottimo e abbondante, nel senso che rappresenta una porzione ideale per il pranzo o per la cena. Normalmente, nel pacchetto che ti arriva, c'è non solo il panino con calamari dentro ma pure una bella dose di calamari fuori: in sostanza, raccomandatissimo.
CERVECERIA LA CAMPANA: C. de Botoneras, 6, 28012 Madrid.
Se invece ci si vuole sedere, una buona idea è 'La Portuguesa', ristorantino in Calle Mayor con una ventina di coperti. Qui, un polipo alla griglia con contorno di patate e acqua naturale vien via a 23 euro. Non pochi. Ma la qualità è ottima e il locale merita, anche per altri piatti, dolci compresi.
LA PORTUGUESA: C. Mayor, 80, 28013 Madrid.

Se al posto del pesce si desidera carne, una tappa che non può mancare è quella di Lhardy, locale storico in zona Puerta del Sol. Qui fanno probabilmente il miglior 'cocido' (bollito) della città, sia per qualità, sia per quantità. Anche per l'eleganza del ristorante, merita una visita.
LHARDY: Carrera de S. Jerónimo, 8, 28014 Madrid.
Altri due luoghi immancabili, stavolta per patiti di dolci, sono la Chocolateria San Gines (ma occhio alla fila, spesso ci vuole un'oretta per entrare) e la Antigua Pastelería del Pozo: quest'ultima è molto meno popolare, ma è tra i locali storici della città, capace di mantenere un suo tratto distintivo, a partire dalla cura del cliente.
CHOCOLATERIA SAN GINES: Pasadizo de San Ginés, 5, 28013 Madrid.
ANTIGUA PASTELERIA DEL POZO: C. del Pozo, 8, 28012 Madrid.

Infine, la paella. Non siamo a Valencia, dunque non sempre si incontra fatta a dovere. Del resto, sarebbe come per un napoletano pretendere di trovare la pizza perfetta in ogni pizzeria di Alessandria (detto a caso, non ve la prendete, voi pizzaioli di Alessandria). Tuttavia, sono diversi i locali dove rappresenta un piatto da non mancare. Uno di questi si chiama Bar La Gloria, e oltre a essere un bar appunto, è anche un ristorante.
L'unica accortezza, se volete la paella, è che dovete andarci di domenica a pranzo (e dietro prenotazione, non solo del tavolo, ma anche della paella stessa), perché altrimenti dovrete ripiegare su un altro piatto di un menu comunque di alto livello, soprattutto se paragonato al prezzo, decisamente accessibile.
BAR LA GLORIA: C. del Noviciado, 2, 28015 Madrid.

DOVE ALLOGGIARE
Infine, due parole sull'alloggio. Detto che, avendo un sistema di trasporto così ben sviluppato, ogni zona di Madrid potrebbe andare bene, ce ne sono un paio che meritano più attenzione di altre. Lasciando da parte il centro più centro (Gran via, Sol e affini), una buona opzione potrebbe essere il barrio di Moncloa, dove si respira aria buona (vicino c'è Casa de Campo) e dove l'atmosfera è quella di paese, più che di città.
Una seconda scelta, più lontana dal centro e dagli stadi del tennis e del padel, ma più comoda per chi viene in aereo e vuole un alloggio non lontano dallo scalo, è quella di Alameda de Osuna, ultima stazione della linea verde (la 5) della metro. Piccole casette di mattoni rossi, clima anche in questo caso da villaggio, non certo da metropoli, con un simpatico mercato ben sviluppato e aperto tutti i giorni e alcuni locali interessanti.
Se invece l'idea è quella di stare vicino alla Caja Magica, meglio comunque evitare gli immediati dintorni del complesso: niente di pericoloso, per carità, ma il quartiere non è dei più carini e basta muoversi di qualche stazione della metro per sentirsi maggiormente a proprio agio.

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